Il Purgatorio

Le anime del Purgatorio

Questo sito è nato per far conoscere l'esistenza del Purgatorio e delle pene che soffrono le anime che sostano al suo interno. Pregare per le anime del Purgatorio è molto importante. Ogni volta che entri in questo sito potrai dare a loro del sollievo recitando un Padre Nostro, un'Ave Maria e un Gloria. Se preghi ogni giorno per loro, il Signore ti concederà tante grazie.

L'abate Durando, priore di un monastero di benedettini, indi Vescovo di Tolosa; era uomo di rara pietà, di singolare mortificazione e pieno di zelo pel suo spirituale avanzamento; però amava troppo lo scherzo e non sapeva frenare abbastanza la lingua. Fin da quando era semplice monaco, il suo abate Ugo lo aveva parecchie volte ammonito, predicendogli che se non si fosse emendato di questo difetto ne avrebbe avuto a soffrire molto in Purgatorio, ma egli non diede troppo ascolto a questo avviso e proseguì anche da vescovo a dire facezie e scherzi in abbondanza. Dopo morto però si vide quanto fosse giusta la predizione dell'abate Ugo, poichè apparso Durando ad un religioso suo amico lo pregò vivamente d'intercedere per lui, che trovavasi martoriato in Purgatorio da strazi acutissími a cagione dell'intemperanza usata nel parlare a carico altrui. Radunatisi allora tutti quei monaci, si stabilì che l'intera comunità avrebbe osservato per otto giorni un rigoroso silenzio in suffragio di quell'anima penante. Ma ecco in capo a questo tempo comparire di nuovo il defunto e lamentarsi, perchè uno dei monaci essendo venuto meno alla promessa del silenzio, era riuscito sterile per la sua liberazione il frutto di quel suffragio. Si ripeté allora dalla comunità la pia mortificazione, la quale, essendo stata osservata fedelmente da tutti, meritò al defunto vescovo Durando la liberazione dalle pene del Purgatorio. (Purgatorio, rivelazione dei santi)

Pia unione di suffragio perpetuo alle anime purganti

Articoli sul Purgatorio

Meditazioni Cristiane

In una società  di violenza, di intolleranza, di gente che ama primeggiare e fare la voce grossa, Gesù propone le Beatitudini. Ci chiede di essere miti, umili e artefici di pace in una società  che pace non ha. Le Beatitudini sono un grandioso appello alla felicità . Si tratta di una felicità  diversa da quella del mondo; è legata alla sequela di Cristo. Le Beatitudini si possono comprendere, e vivere, solo se si accetta la signoria di Gesù nella propria vita. Esse proclamano "fortunate" - dal punto di vista di Dio - quelle persone che si trovano in situazioni che, secondo una valutazione umana, sono disagiate e poco piacevoli. "Beati i poveri"? Sì, perché la loro ricchezza è Dio: chi ha Dio, ha tutto. Gesù non solo ha proclamato le Beatitudini, ma le ha vissuto: esse non sono un insegnamento ma un vissuto narrato. È Lui il povero, il mite, il misericordioso, l'artefice di pace, il perseguitato... E noi guardiamo a Lui, Lo imitiamo, viviamo di Lui, viviamo per Lui.

Don Nikola Vucic