Anna Emmerick in Purgatorio
Siccome il Vicario Generale aveva
comandato che Anna Caterina rendesse stretto conto al decano Rensing
tanto delle sue interne istruzioni quanto degli esterni accidenti, così
ella affaticavasi a tutta possa a dare coscienziosa risposta ad ogni di
lui domanda. Da ciò noi rileviamo che i meriti delle di lei pene
pazientemente sopportate, venivano offerti in pro delle povere anime del
purgatorio e della conversione dei peccatori. Anche durante il processo
inquisitorio ella impiegava le ore della notte nella orazione e nella
contemplazione, ed usciva, come suoleva esprimersi, fuori di sè. In
occasione della prima visita del Rensing e sulla di lui domanda essa
narrò quanto segue:
« Nella trascorsa notte fui nel purgatorio.
Mi sembrava come se fossi condotta in un profondo abisso. Vidi un gran
spazio. È davvero commovente il vedere siccome le povere anime stiano là
dentro silenziose e meste; per altro hanno qualche cosa in volto
indicante che albergano ancora gioia nel cuore, pensando alla
misericordia di Dio. Vidi pure sopra un magnifico trono la Madre di Dio,
e la vidi tanto bella come non l'aveva mai sino ad ora veduta. »
A
queste partecipazioni aggiunse la seguente preghiera: « Ammonisca, la
prego, le persone che vengono al confessionario, a pregare con zelo per
le povere anime del purgatorio ; giacchè queste per riconoscenza
pregheranno sicuramente moltissimo anche per noi. E d'altronde la
preghiera per quelle povere anime è molto più aggradevole a Dio ; poichè
con quel mezzo esse più presto pervengono alla di lui visione. »
Alcuni
giorni dopo essa riferì al Rensing: « A cagione di potenti dolori nelle
ferite non ho avuto requie per tutta la notte, ma sono stata per altro
molto consolata da una apparizione. Vidi il divino Salvatore, e come
egli riceva i peccatori pentiti, e come con loro proceda. Egli era tanto
benigno ed amichevole che non lo posso esprimere. »
Cotesta
visione ella l'aveva tanto più spesso quanto più accostavansi i santi
giorni pasquali ; e sempre ne ritraeva grande consolazione e vigore
novello. Così ella confessò una volta:
« I miei dolori mi
riescono attualmente molto più sopportabili, giacchè fui confortata ;
anzi mi riuscì a gioia speciale lo scorgere in visione che si accosta
ora un momento di ritorno a Dio per molti grandi peccatori ; anzi in
parte è già quel momento venuto. »
Nella settimana poi dopo Pasqua confessò al Rensing:
«
Ho avuto un'estasi corta, ma consolante. Vidi quanti grandi peccatori
sieno in questo tempo pasquale ritornati a Dio, e quante mai anime sieno
state liberate dal purgatorio. Vidi pure quel luogo di purificazione, e
scorsi sul volto di quelle anime una ineffabile contentezza, che mi
apparve come segno della vicina loro liberazione. Potei chiaramente
distinguere le sembianze di varie persone che ho conosciute lor vita
durante, e mi riuscì a gran gioia il vederle ora liberate dai loro
tormenti. Così riconobbi le anime di due sacerdoti, ora ricevuti in
cielo. L'uno avea dovuto soffrire per lunghi anni a cagione di
negligente adempimento dei doveri del suo stato in piccole cose ;
l'altro poi a cagione della sua inclinazione a scherzosi discorsi. »
Ella vide pure la conversione di peccatori recidivi, e raccontò:
«
Gesù mi stava dinanzi agli occhi siccome avente a soffrire un
maltrattamento dopo l'altro. Ma le di lui pene mi cagionavano una dolce
tristezza. Ah! pensai dentro di me, ogni peccatore ha la parte sua in
quei patimenti, e sarà salvato purchè abbia soltanto un tantino di buona
volontà! Vidi anche persone a me note, venute in cognizione dei loro
mancamenti, e quindi migliorate. Ciò apparivami talmente chiaro come se
lo vedessi ad occhi aperti. Fra queste persone eravene una, la quale è
pia bensì, ed umilmente parla di sè stessa; ma che non voleva
riconoscere di essere troppo penetrata di amor proprio. Ha costato
fatica a costei il venire in cognizione dei suoi mancamenti. Non può
dirsi vera umiltà quella di alcuno che disprezza bensì sè medesimo, ma
che non può tollerare se alcun altro lo biasima, o se alcun altro gli
vien preferito.
Fonte: https://www.scrutatio.it/archivio/articolo/vita-caterina-emmerick-1/7508/cap17