Il Purgatorio

Anna Katharina Emmerich - Uno porta il peso dell'altro

Mentre vedeva le diverse sofferenze delle anime del purgatorio e ascoltava le grida d'aiuto dei dimenticati, Anna Katharina era piena di compassione: "E' triste che così poco si aiutino le povere anime. Eppure la loro miseria é tanto grande e tra loro non si possono aiutare. Se però qualcuno prega per loro, soffre o dà un'elemosina, subito torna a loro profitto. Sono poi tanto felici, come uno che sta morendo di sete al quale viene offerta una bevanda fresca. Nessun pensiero, nessun desiderio sincero, che una persona in vita rivolge alle anime del purgatorio, resta senza effetto; eppure pochi si occupano di loro! ". Nel settembre del 1820, la mistica di 46 anni annota: "Questa notte ho pregato molto per le povere anime e ho visto molte di loro. Ho visto anche l'incredibile misericordia di Dio, come nulla di veramente buono nell'uomo ... si perda ". Durante il giorno dedicato al ricordo dei defunti, Anna Katharina vedeva come spesso "anime da gradi bassi salgano in situazioni migliori e quanta grazia rappresenta per loro poter chiedere aiuto. Se una persona poi non facesse altro che pregare con amore per questi fratelli, farebbe un lavoro grande e benefico, una sostituzione reale alle loro mancanze. Solo il nostro desiderio di volerli aiutare, dà loro una grande mitigazione ".

Fin dall'infanzia Anna Katharina si dedicò a 'apostolato per le anime del purgatorio, in particolare quando andava al cimitero. "Spesso, visitando le tombe, avevo una sensazione di benedizione e salvezza. Presso altre percepivo differenti gradi di bisogno e di povertà e sentivo che mi si chiedeva aiuto e preghiera, digiuno ed elemosina.

Ciò che facciamo per le anime del purgatorio, esse lo presentano a Gesù. Mi sembrano essere poveri prigionieri, che tramite un grido o allungando una mano dal carcere cercano di suscitare compassione. Ahimè! Se tutti potessero vederlo, si impegnerebbero certamente ancora più di me!

Siccome però nessun aiuto nel bisogno è senza lotta ... spesso sono stata disturbata dal nemico mentre pregavo sulle tombe. A volte addirittura una forza voleva spingermi fuori dal cimitero. Ma ho avuto la grazia di non impaurirmi mai e di non cedere davanti al nemico neanche di una briciola. Se sono stata disturbata, ho raddoppiato la mia preghiera. Quanti ringraziamenti ho ricevuto dalle povere anime! Quanta abbondanza di grazie c'è sulla terra, ma come vengono dimenticate e sprecate, mentre le povere anime le bramano così tanto! Tutto ciò che facciamo per loro, crea infinita gioia.

Mentre Anna Katharina, distesa sul suo letto, soffriva la passione e dalle sue piaghe usciva sangue, Gesù le diceva contemporaneamente che avrebbe fatto "viaggi faticosi nel purgatorio. Debbo camminare su vie difficili e torbide pregando e supplicando, facendo un lavoro espiatorio al posto delle povere anime ". Nel 1820, quattro anni prima di morire, la stigmatizzata, in modo spirituale, fece un lungo "viaggio", attraverso l'India, la Persia, l'Egitto, passando per la Sicilia fino a Roma. "Ho visto e fatto straordinariamente tanto. Per il trascinare anime pesanti sono stanca e sento tanti dolori ".

Con tanta fatica "viaggiò" anche in Olanda, "su acque, pianure, paludi torbose e canali. Ero sola presso della povera gente che, morendo, non aveva potuto chiamare un sacerdote, perché isolata dall'acqua. Ho consolato, aiutato, supplicato per loro. Sì, quanta consolazione ricevono le povere anime per un piccolo sacrificio e una rinuncia ". Per questo motivo Anna Katharina aveva chiesto soprattutto ai sacerdoti: "Insegnate nel confessionale alla gente a pregare tanto per le anime del purgatorio, perché loro poi per gratitudine pregheranno molto per noi."

Fonte: http://www.preghiereagesuemaria.it/libri/il%20purgatorio%20e%20la%20via%20verso%20il%20cielo.htm