Natuzza Evolo e l'Angelo Custode
Anche i colloqui di Natuzza con il suo angelo custode, entità celeste alla quale la mistica si rivolge spesso pure per sostenere le persone bisognose e per chiedere spiegazioni, si intensificheranno con gli anni. A lungo lei volle tenere segreta l’identità di questo speciale protettore, guida e assistente a un tempo, che in tanti modi diversi l’ha scortata e confortata nella sua difficile missione. Poi, avendo Gesù stesso nominato lui, il suo angelo, in un messaggio affidatole nella Quaresima del 199678 perché fosse reso noto, non si oppose più a divulgarne il nome: era l’Arcangelo Michele, secondo la tradizione biblica, santo principe dei cherubini a capo della milizia celeste che sconfisse le forze del male. Ma a chi colse in questa “presenza” accanto a lei un segno di privilegio o distinzione, la Evolo con umiltà spiegò: “È perché io ho molte tentazioni”.