Il Purgatorio

Capitolo 2: Natura della purificazione nell'aldilà

Dal fatto che ci sia nell'Aldilà una purgazione per ogni uno che sia passato da questa Vita bensí in grazia santificante, ma non del tutto libero da ogni macchia di peccato e da pene per i peccati commessi ora ci si pone la domanda: «In che consiste questa purificazione nell'Aldilà? Di che natura è il fuoco del Purgatorio?»

Il magistero della chiesa nulla ha stabilito di definitivo. Se in base all'esortazione del Concilio di Trento si devono lasciar da parte tutte le cose dubbie e insicure e parlare al popolo solo di ciò che è assolutamente sicuro allora possiamo dire francamente questo:

1) Certo è che le anime del Purgatorio sono assolutamente sicure della loro salvezza eterna e non possono più peccare. Le «Povere anime» sono in grazia di Dio e tali sono partite da questo mondo per l'Aldilà quindi esse sono nella figliolanza di Dio e unite a Dio nell'amore: nel loro pellegrinaggio terreno sono giunte alla fine nella Fede, nella Speranza e nella Carità, esse hanno raggiunto in sè l'ultimo fine e sono salve: niente e nessuno potrà ormai più togliere loro la beatitudine che le aspetta in Cielo, anche se devono ancora attendere prima di godere questa Beatitudine.

2) Certo è che le anime del Purgatorio soffrono la cosiddetta «pena del danno», cioè sono private della visione di Dio. A questa pena del danno si aggiunge il fatto che esse anime possono solo patire, ma non più meritare e fare qualche cosa per alleggerire o abbreviare la loro pena. Giustamente i teologi parlano di Una sofferenza di riparazione e non di soddisfazione che è per loro impossibile. Esse possono soffrendo soltanto riparare a quanto nella loro vita terrena hanno mancato in amore e fedeltà verso Dio. Così le povere anime raggiungono la loro piena purificazione e perfezione. Certamente però questo soffrire delle povere anime del Purgatorio non è soltanto castigo, ma anche grazia: Dio concede questo dolore purificante a quelle anime che fino al momento della morte non erano ancora completamente libere da ogni attaccamento terreno, si erano comunque conservate fedeli a Dio nella loro vita terrena, per cui non solo vengono purificate dalle loro macchie come l'oro nel crogiolo ma vengono anche portate alla perfetta maturità della loro impronta soprannaturale nella quale hanno lasciato questo mondo per entrare nell'eternità.

3) È altrettanto certo che la pena del danno, cioè la sospensione temporanea della visione di Dio deve essere assai penosa e molto dura e ciò per i seguenti motivi:

a) Quanto più una cosa è desiderata, tanto più cresce il desiderio e la sofferenza dell'attesa, che va diventando sempre più penosa. Ora le anime del Purgatorio conoscono senza dubbio e con - assoluta chiarezza l'infinita grandezza, la gloria e la bellezza di Dio per averlo visto nell'istante del giudizio immediatamente dopo la morte, e ne provano una infinita nostalgia e un desiderio bruciante di essere ammesse alla visione beatifica: esse non hanno più desideri, ansie, passioni terrene, non portano più la limitazione del peso del corpo, il loro spirito è libero e lontano da tutto ciò che è terreno, nè vengono distolte dal loro ultimo fine e niente limita la loro conoscenza di Dio! Ma non possono vederlo, goderlo, ne sono separate e ciò costituisce per loro un desiderio così cocente e acuto quale nessuno può immaginare e ciò tanto più perchè sanno che questa separazione più o meno lunga, ma sempre lunghissima per chi deve aspettare è per loro colpa, perchè furono le loro mancanze, il loro troppo poco amore verso Dio a creare questa pena, che sanno giusta, meritata, ma non per questo meno dolorosa!

b) E non solo le povere anime sanno questo e sanno che fu la loro negligenza o faciloneria a creare il presupposto di questo castigo che ora soffrono, esse sanno quanto sarebbe stato facile sulla terra espiare tutte le loro colpe, lavare le loro macchie, soddisfare al proprio debito nella penitenza, nel sacrificio generoso, nello sforzo massimo di piacere a Dio e finire la loro vita in un atto di amore perfetto verso il Dio che le attendeva alla porta dell'eternità. Tutto questo aumenta la sofferenza della pena di non poter ancora essere ammesse alla Luce Santa.

4) Altrettanto certo è che questa pena del «danno» nel purgatorio è infinitamente minore della stessa pena del «danno» nell'inferno, perche là non c'è senza speranza, mentre nel Purgatorio le anime sanno che finirà e un momento verrà in cui si aprirà per loro la porta dell'Eterna gloria e della beata visione nella Luce di Dio. L'Inferno è fatto proprio da questa spaventosa realtà che questa separazione da Dio sarà eterna e questo fa l'inferno dell'inferno. Il Purgatorio non è un'anticamera dell'Inferno, ma l'anticamera del Paradiso!

Inoltre questa pena del danno le anime del Purgatorio la sopportano con paziente sottomissione e amorosa sottomissione, perchè in esse accanto a un grande amore verso Dio c'è pure una perfetta sottomissione alla disposizione di Dio e sanno che essa pena è necessaria per accellerare la loro liberazione e sopportano quindi la loro pena con amore ravvivate dalla gioia della speranza e della sicurezza che verrà il momento della beata visione!

5) Ora secondo il quasi universale pensiero dei teologi, accanto alla pena del danno della temporanea esclusione della visione beatifica c'è pure una pena dei sensi. È però difficile dire in che cosa essa consista. Quando riguardo al Purgatorio si parla di fuoco sembra doversi esso intendere solo figurativamente per il fatto che il fuoco riguarda Dio che purifica le anime come il fuoco purifica i metalli.

6) Nulla possiamo affermare di sicuro circa la gravità dei castighi dei Purgatorio. A questo proposito non si deve arrivare ad insane esagerazioni nemmeno però aduna superficiale bagatelizzazione.

7) Per quanto riguarda la durata della pena e soprattutto del fuoco del Purgatorio, certo è che non va oltre il giudizio finale. Da allora ci saranno solo Paradiso e Inferno. È anche certo che per ogni anima incomincia subito dopo la morte come fu deciso dal Papa Benedetto XII e dal Concilio di Firenze e durerà fino a che sarà tolta ogni macchia e sarà pagato tutto il debito. È anche certo che essa pena in durata e intensità sarà proporzionata alla colpa o al debito di pena dovuta ai peccati. Altro non c'è da dire sulla durata e il processo di purificazione nell'Aldilà almeno di concreto. Sarà lento, graduale, improvviso? Quando si parla di molti anni di Purgatorio, ciò si intende solo secondo il nostro modo umano di parlare, perchè per i trapassati è cessata con la morte la sensazione terrena del tempo: l'anima nell'Aldilà vive nello stato intermedio del Purgatorio fuori del tempo da noi commensurabile.

8) È pure certo che alla sofferenza delle povere anime nel Purgatorio si contrappone una grande gioia, perchè sanno di essere amate da Dio e da Lui attese per la gloria eterna, sanno di non correre più il pericolo di offendere ancora Dio, sanno che queste pene e l'aumento del loro fuoco di amore e di purificazione, immerse come sono nell'amore di Dio, aprirà loro la porta della di Lui beatifica visione! Sanno che tutto è per loro frutto dell'Amore di Dio e tutto è solo in attesa dell'incontro eterno con Lui! Certo sono unite dolorose pene brucianti nella purificazione e brucianti nella penosa lontananza della visione di Dio, ma le povere anime sanno che le attende la beatificante ed eterna visione di Dio che le attende anche Lui con ansia e con Amore.

Fonte: www.preghiereagesuemaria.it