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Novembre, mese dei defunti - Meditazioni sul Purgatorio

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7 NOVEMBRE. LA GRAVITÀ DI QUESTE PENE

Racconta S. Margherita Maria, la grande apostola del Cuore di Gesù: «Ho visto in sogno una nostra religiosa, defunta da molto tempo. Mi disse che soffriva grandi pene in Purgatorio e che Dio le aveva fatto provare un dolore indicibile mostrandole una sua parente che precipitava nell'inferno. A queste parole mi svegliai con tanti dolori da sembrarmi che quell'Anima mi avesse comunicate tutte le sue pene: sentivo il corpo quasi completamente stritolato, tanto che a mala pena riuscivo a muovermi. Ma poiché è da credersi poco ai sogni, non ne feci gran conto. Quella religiosa però pensava ben lei a ricordarmelo, contro la mia stessa volontà: mi incalzava con tanta insistenza, che non mi lasciava più pace, ripetendomi continuamente: "Preghi Dio per me; gli offra le sue sofferenze in unione a quelle di Gesù, per dare sollievo alle mie. Mi dia tutto ciò che farà fino al primo venerdì di maggio e faccia in quel giorno la S. Comunione per me". Col permesso della Superiora, così feci e crebbe tanto il mio patire da sentirmene oppressa, senza la possibilità di trovare sollievo. Mi fu concesso di ritirarmi nella mia cella e di pormi a letto. Ma appena mi vi posai, mi parve d'aver accanto quell'anima, la quale di diceva: "Eccoti ben adagiata nel tuo letto, mentre io sono in un letto di fiamme, dove soffro martiri insopportabili". Vidi allora il suo orribile giaciglio, che ancora mi riempie di terrore ogni volta che vi ritorna il mio pensiero». La Santa descrive diffusamente le pene del senso che si soffrono in Purgatorio, poi riferisce il sospiro di quell'anima: «Come vorrei che mi potessero vedere in questi orribili tormenti tutte le anime consacrate! Oh, se io potessi far loro conoscere la gravità delle mie pene e quelle che sono preparate a quelle persone che vivono trascurate nella loro vocazione, perché avessero a divenire più fervorose nel compimento dei loro doveri! A quella vista, io piangevo dirottamente e le Consorelle cercavano di darmi sollievo, ma quell'anima mi diceva: "Si pensa a dare sollievo ai tuoi mali e nessuno si dà pena di alleggerire i miei...". Al primo venerdì di maggio, dopo aver fatta la Comunione di cui ero stata richiesta, quell'Anima mi disse che i suoi orribili tormenti erano molto diminuiti, anche perché era stata celebrata una S. Messa in onore della Passione. Ella però doveva stare ancora molto tempo in Purgatorio e patire le pene dovute a quelle anime che servono Dio con tiepidezza. Ed io mi trovai libera dalle mie pene. Ella infatti mi aveva detto che non sarebbero diminuite se non quando ne avesse avuto sollievo».

Preghiamo per i nostri cari Morti.

Fonte: Preghiere a Gesù e Maria