Il Purgatorio

Il manoscritto del Purgatorio: Anno 1880

GENNAIO 1880. - La notte di Natale, migliaia di anime hanno lasciato il luogo di espiazione per il Cielo; ma molte son rimaste ed io son del numero. Talvolta mi dite che la perfezione di un'anima richiede assai lungo tempo, ed è vero; vi sorprende anche il fatto che, nonostante tante preghiere, io rimanga sì a lungo senza poter gioire della visione del buon Dio. Ahimè! la perfezione di un'anima nel Purgatorio non avanza più rapidamente che sulla terra; vi sono alcune anime, ed è il minor numero, che hanno da espiare solo alcuni peccati veniali; esse non rimangono a lungo in Purgatorio. Alcune preghiere ben fatte, qualche sacrificio le liberano in breve tempo. Ma quando si tratta di anime come me - ed è il caso di quasi tutte! - che han trascorso una vita pressoché nulla, occupandosi poco o quasi affatto della loro salvezza, bisogna, in tal caso, ricominciare la propria vita nel luogo dell'espiazione, bisogna cominciar di nuovo a perfezionare la propria anima, amare, desiderare Colui che non si amava abbastanza sulla terra.

Ecco perché la liberazione delle anime talvolta si fa attendere tanto a lungo. Il buon Dio mi ha altresì fatto una grande grazia permettendomi di poter chiedere preghiere. Cosa che non meritavo; senza codesta divina degnazione, sarei rimasta qui, come la maggior parte, anni ed anni!

- Le Religiose e gli altri d'una stessa famiglia hanno rapporti tra di loro?

R... Nel Purgatorio, come nel Cielo, le Religiose della stessa famiglia non sempre stanno insieme; le anime non meritano tutte la stessa pena né la stessa ricompensa. Tuttavia ci si riconosce nel Purgatorio. Si può anche, quando il buon Dio lo permette, aver relazioni scambievoli.

Si può ricevere una preghiera, un pensiero da parte di un amico defunto e fargli conoscere il ricordo che si serba di lui?

R... Si può far giungere qui ricordi della terra, ma non è molto utile, perché, come vi ho già detto, le anime del Purgatorio sanno e conoscono le persone che s'interessano di loro sulla terra. Talvolta Dio permette anche che si possa ricevere una preghiera, un avvertimento, un consiglio... Così, quel che vi ho detto più volte a riguardo di San Michele, proveniva da lui; quel che vi ho detto per il vostro padre, proveniva da parte del buon Dio. Tutte le commissioni che tante volte mi avete dato per l'altro mondo le ho sempre eseguite; ma tutte queste cose sono subordinate alla volontà divina.

- Le colpe di ognuno sono conosciute da tutti nel Purgatorio, come lo saranno al giudizio finale?

R... Nel Purgatorio, generalmente non conosciamo le colpe degli altri, eccetto tuttavia quando il buon Dio lo permette a riguardo di certe anime, per i suoi disegni; ma è piccolo il numero di quelli verso cui Egli agisce in tal modo.

- Avete voi del buon Dio una conoscenza più perfetta della nostra?

R... Ah, che questione! Ma certamente, noi Lo conosciamo molto meglio e L'amiamo molto di più! Ahimè! proprio questo causa qui il nostro più grande tormento. Sulla terra si ignora che cos'è il buon Dio. Ci se ne fa un'idea secondo le proprie vedute ristrette; ma noi, nel lasciare il nostro involucro di fango, allor che più nulla ostacola la libertà della nostra anima, oh! allora solamente abbiamo conosciuto Dio, le sue bontà, le sue misericordie, il suo amore! Dopo codesta visione sì chiara, codesto bisogno sì grande d'unione (con Lui), l'anima tende sempre verso Dio, è questa la sua vita e, sempre, ne vien respinta, perché non è abbastanza pura, ecco la nostra sofferenza: la più dura, la più acerba. Oh! se ci fosse concesso di ritornare sulla terra, dopo aver conosciuto il buon Dio, che vita condurremmo! Ma, rimpianti inutili... e nondimeno sulla terra non si pensa punto a tali cose, si vive da ciechi. L'eternità non è tenuta in nessun conto. La terra, che non è se non un luogo di passaggio e che riceve solamente i corpi, i quali, a lor volta, divengono terra anch'essi, è il solo oggetto verso cui tendono quasi tutti i desideri, ed al Cielo non ci si pensa! E Gesù e il suo amore son dimenticati!

- Nel Purgatorio, le anime si consolano reciprocamente nell'amore del buon Dio ovvero ognuna è completamente appartata nel suo dolore?

R... Nel Purgatorio, la nostra sola consolazione, l'unica nostra speranza è Dio solo. Sulla terra, il buon Dio permette che talvolta nelle proprie pene di corpo e di spirito si possa essere consolati da un cuore amico; e per altro, se in codesto cuore manca l'amore di Gesù, le consolazioni sono inefficaci, ma qui le anime sono perdute, inabissate nella volontà divina, e Dio solo può lenire il loro dolore. Tutte le anime sono tormentate, ognuna secondo la propria colpevolezza, ma tutte patiscono un dolore comune che sorpassa ogni altro: l'assenza di Gesù che è il nostro elemento, la nostra vita, il nostro tutto. E noi ne siamo separate per propria colpa!

Dopo un'azione, non bisogna perdere il tempo nel ritornare indietro per considerare se avete ben agito o no! Certamente occorre che ogni giorno esaminiate le vostre azioni al fine di farle meglio, ma questo non deve essere a discapito della tranquillità dell'anima. Il buon Dio ama le anime semplici. Bisogna dunque che andiate da Lui con una grande buona volontà, sempre pronta a sacrificarvi e a farGli piacere. Dovete agire con Gesù come il bambino con la sua mamma, affidandovi alla sua bontà, rimettendo tutti i vostri interessi spirituali e corporali nelle sue mani divine; quindi cercar di piacerGli in tutto, senza occuparvi d'altro.

Il buon Dio non guarda tanto alle grandi azioni, agli atti eroici, quanto ad un'azione semplice, ad un piccolo sacrificio, purché dette cose sian fatte per amore. A volte anche un piccolo sacrificio, non conosciuto se non da Dio solo e dall'anima, sarà più meritorio di uno grande che sarà stato lodato. Bisogna essere molto interiori, per non ritenere per sé alcunché delle lodi che ci vengono tributate.

Il buon Dio cerca anime vuote di se stesse per riempirle del suo amore. Egli ne trova poche. L'amor proprio non lascia alcun posto per Gesù. Non lasciatevi sfuggire nessuna occasione di mortificarvi, interiormente soprattutto. Gesù ha alcune grazie da largirvi durante la quaresima; preparatevici con un accrescimento di fervore e soprattutto d'amore. Amate sopra ogni altra cosa Gesù. Ahimè! nel mondo Egli è sì poco amato e tanto oltraggiato!

La Santa Vergine vi ama molto; dal canto vostro, anche voi amateLa con tutto il cuore e procurate la sua gloria il più possibile.

Voi non comprenderete mai abbastanza la bontà del buon Dio. Se si avesse cura di riflettervi qualche volta, questo sarebbe sufficiente per divenire un santo, ma nel mondo non si conosce abbastanza la misericordiosa bontà del Cuore di Gesù. Ognuno la misura secondo il proprio modo di vedere, e questo modo è difettoso. Ne segue che si prega male. Sì, pochi sanno pregare come Gesù vorrebbe. Si manca di fiducia, e nondimeno Gesù non esaudisce che proporzionatamente all'ardore dei nostri desideri e alla grandezza del nostro amore. Ecco perché sovente le grazie che si richiedono non vengono concesse.

Per essere felici in religione, bisogna esser sordi, ciechi e muti, vale a dire che bisogna pur udire non poche cose che si potrebbero ripetere, ma sovente è meglio serbarle per sé. Non ci si pente mai d'aver taciuto. Si è anche obbligati a vedere e a sentire, (ma conviene comportarsi) come se non si avesse né visto né capito nulla. Oh! se sapeste quanto poca cosa son tutti i codesti nonnulla, di cui si fa gran caso! Il demonio si serve di queste piccole festuche per arrestare un'anima ed ostacolare tutto il bene che essa era chiamata a fare. Non lasciatevi da lui irretire. Abbiate un cuore grande e sorvolate su queste piccole miserie senza farne caso. Gesù deve per voi aver abbastanza attrattive, senza che vi arrestiate a checchessia al di fuori di Lui. Considerate tutto come proveniente dalla sua bontà; sia ch'Egli affligga, sia che consoli, è il suo amore che regola tutto per il bene dei suoi amici.

Non scoraggiatevi mai, qualunque cosa vi accada. Se Gesù volesse, potrebbe farvi raggiungere la vetta della perfezione, su cui vuole che giungiate, in poche ore, in un batter d'occhio; ma no! Egli preferisce vedere i vostri sforzi e desidera che conosciate e vediate da voi stessa quanto aspro e scabroso è il cammino della perfezione. Siate molto generosa. Gesù vi ha concesso e vi concederà più grazie che non a tanti altri; ma, in contraccambio, Egli spera trovare in voi un'anima di sacrificio, tutta a Lui dedita. Egli richiede da voi soprattutto molto amore, e quando avrete così lottato contro voi stessa, contro le cattive tendenze, quando avrete agito con grande spirito di fede, ebbene!, allora la fede cederà il posto alla realtà; ma prima dovete agire come se Gesù fosse sempre a voi presente e questo dev'essere per voi cosa quasi naturale, pur essendo soprannaturale.

I predicatori ed i direttori spirituali non fan del bene alle anime che in proporzione alla loro unione con Gesù, vale a dire al loro spirito d'orazione e alla vigilanza che usano nel conservare calmo il loro interiore, nel tener sempre gli occhi dell'anima fissi su Gesù, pronti a fare ed a sacrificar tutto per la salvezza delle persone, loro affidate.

- Le promesse fatte a coloro che recitano la corona di San Michele sono vere?

R... Le promesse son reali; solamente non bisogna credere che le persone, che la recitano meccanicamente e senza curarsi della loro perfezione, vengano immantinente liberate dal Purgatorio. Sarebbe falso. San Michele fa anche più di quanto prometta, ma non porta via sì presto dal luogo d'espiazione coloro che devon scontare la pena d'un lungo Purgatorio. Certo è che in ricordo della loro devozione al santo Arcangelo le loro pene sono abbreviate; ma quanto ad esser rimessi in piena libertà, questo poi no! Io che la recitavo, posso servirvi d'esempio. La liberazione immediata ha luogo solo per le persone che hanno lavorato con coraggio alla loro perfezione e che han poco da espiare nel Purgatorio.

La Francia è molto colpevole; disgraziatamente essa non è sola. In questo momento non v'è un solo regno cristiano che non cerchi apertamente o di nascosto di scacciare il buon Dio dal proprio seno. Sono tutte le società segrete ed il diavolo, loro capo, che mettono così ogni cosa in subbuglio e fomentano tutte le macchinazioni di tali regni. È questa l'ora del principe delle tenebre, ma hanno un bel fare tutti quanti essi sono: Dio farà loro vedere che è Lui il Signore e non essi. Forse non con dolcezza Egli farà loro sentire la sua potenza; per altro, anche nei castighi che infligge, Gesù è misericordioso.

Per concessione del buon Dio, in Purgatorio noi sappiamo quel che avviene in questo momento sulla terra, affinché preghiamo per le grandi necessità presenti, ma la nostra sola preghiera non basta. Se Gesù trovasse alcune anime di buona volontà che volessero risarcire come conviene, muovere a pietà la di Lui Maestà, la sua bontà divina oltraggiata, esse farebbero cosa grata al suo Cuore offeso da tante amarezze, e potrebbero commuovere la sua misericordia, che chiede solo di perdonare a chi si umilia. Dite questo alla Madre Superiora.

San Michele interverrà alla lotta che dovrà sostenere la Chiesa. È lui il capo di codesta Chiesa sì perseguitata, ma non così presto annientata, come pensano i malvagi. È lui, parimenti, il Protettore speciale della Francia, il quale l'aiuterà a riprendere il posto di figlia primogenita della Chiesa, poiché, nonostante tutte le colpe che si commettono in Francia, vi è in essa ancor molto di buono, vi sono anime di grande dedizione.

- Quando interverrà San Michele?

R... Non lo so! Bisogna pregar molto secondo dette intenzioni, invocare l'Arcangelo, ricordandogli i suoi titoli, e supplicarlo d'intercedere presso Colui, sul cui Cuore egli ha un sì grande potere. La Santa Vergine non sia dimenticata: la Francia è il suo Regno privilegiato su tutti; Ella la salverà. È cosa buona che si domandino da per tutto Rosari e corone; è questa la preghiera più efficace nei presenti bisogni.

Il voto eroico è una cosa accettissima al buon Dio, di grande aiuto alle anime del Purgatorio e molto profittevole alle anime generose che amano di farlo. Del resto, cedendo così una parte dei loro meriti, invece di scapitarci, esse ci guadagnano.

Quanto alle indulgenze plenarie, posso dirvi che poche, molto poche sono le persone che le lucrano interamente. Occorre una sì grande disposizione di cuore e di volontà che è raro, più raro che non si pensi, d'aver tutte le disposizioni richieste per ottenere così la remissione totale dei propri peccati.

Nel Purgatorio, riceviamo le indulgenze, che ci vengono applicate, solo per modo di suffragio e come il buon Dio lo permette, secondo le nostre disposizioni. È vero che non abbiamo più affetto al peccato, ma noi non stiamo più sotto il regno della misericordia, bensì sotto quello della giustizia divina; dunque, riceviamo solo quello che il buon Dio vuole che ci sia applicato. Quando l'anima è vicina al termine di tutti i suoi desideri, cioè vicina al Cielo, essa può essere liberata e venire ammessa alle gioie eterne per l'efficacia d'un indulgenza plenaria bene acquistata od anche acquistata a metà secondo la sua intenzione; ma quanto alle altre anime, non è così.

Durante la loro vita, sovente esse hanno disprezzato o, se non altro, fatto poco caso delle indulgenze ed il buon Dio, sempre giusto, rende loro secondo le proprie opere. Esse possono lucrare qualcosa secondo la volontà divina, ma raramente l'indulgenza nella sua integrità.

MAGGIO 1880. - Lavorate senza posa e con tutte le forze alla vostra perfezione. Quando lo volete, avete abbastanza fermezza di carattere per superare tutte le difficoltà che ostacolano la vostra unione con Gesù, fino ad arrivar là ov'Egli vi vuole.

La vostra vita sarà un continuo martirio. Costa il rinnegarsi ad ogni istante, è un martirio continuo; ma, in tale martirio, si provano, ciò non di meno, le più dolci gioie. L'anima soffre, ma Colui per il quale essa soffre, ad ogni sacrificio, ad ogni rinunzia, le concede una grazia che l'incoraggia ad andare sempre avanti, a dar tutta se stessa. Nessuna cosa diletta tanto Gesù, quanto il vedere un'anima che, nonostante tutti gli ostacoli che incontra sul suo cammino, si sforza di sacrificarsi sempre maggiormente per la sua gloria e per il suo amore.

Voi siete addolorata al vedere che il buon Dio è insultato a Parigi, ma coloro che così agiscono, non sanno quel che fanno e, nonostante le loro bestemmie, Gesù è più offeso dai peccati che commettono le anime che a Lui son consacrate o dovrebbero esserlo, che dalle sanguinose ingiurie di coloro che non sono suoi amici.

Quante anime che Gesù chiama ad un'alta perfezione e che rimangono misere per non aver corrisposto alle grazie divine! Bisogna farsi violenza, riprendersi e richiedere molto da se stessi ogni giorno per essere felici nel servizio del buon Dio!

Quanto poco spirito interiore vi è nel mondo!... Anche nelle Comunità!... Si cercan troppo i propri comodi, non ci si vuol imporre violenza in checchessia, e nondimeno il buon Dio sarebbe sì contento (se così si può dire) che Lo si amasse, ma senza costrizione e di buon cuore. S'Egli potesse ottenere tale soddisfazione nella Comunità, quante grazie riverserebbe su di essa! Dal canto vostro, cercate a tutto potere di vincervi, d'amare Gesù, com'Egli attende da voi da sì lungo tempo!

Gesù vorrebbe che Lo amaste d'un amore di fanciullo, vale a dire con la tenerezza d'un fanciullo che cerca di far piacere ad amati genitori, e al contrario siete tanto fredda a riguardo di Gesù. Eppure non è questo che Egli attende da voi, Egli che vi ama tanto!

AGOSTO 1880. - Quanti atti inutili, quante giornate interamente nulle, senza amore per Gesù, senza purità d'intenzione; e tutto questo è perduto, poiché non sarà contato per il Cielo.

SALMO 63. - Ecco il salmo applicabile al tempo presente. Voi non dirigete la purità d'intenzione come il buon Dio vorrebbe. Così, invece d'offrire in modo vago le vostre azioni, potreste farlo con più frutto, determinando meglio le vostre intenzioni. Per esempio, nel prendere i pasti, dite: "Gesù mio, nutrite la mia anima con la vostra santa grazia, come ora io nutro il mio corpo"; quando fate scuola: "Gesù mio, istruite la mia anima, com'io istruisco le mie allieve"; nel lavarvi il viso, le mani: "Gesù mio, purificate la mia anima, com'io lo fo per il mio corpo" e similmente per ciascuna delle vostre buone azioni. Abituatevi a parlare a Gesù di cuore, sempre; sia Egli il movente di tutto quel che fate o dite... mi capite?

Non dovete mai scusarvi. Cosa può cagionarvi l'esser creduta colpevole quando non lo siete? E se riconoscete d'aver mancato, umiliatevi e tacete. Non scusatevi neppure mentalmente.

2 SETTEMBRE. Ritiro. - Stamane avete detto al vostro Padre di provar gran ripugnanza ad ascoltarmi, che preferireste molto più essere come tutte le altre. Nel corso dell'anno gli avete scritto la stessa cosa. Sovente lo avete detto alla Madre Superiora. Perché affannarvi tanto? Non è forse il buon Dio che permette tutto questo? Voi non c'entrate per nulla.

Profittate di queste grazie e non lamentatevene più. Non avete ancor udito tutto quel che udirete, né visto tutto quel che vedrete. Ditelo al vostro Padre. Ditegli anche ch'io non sono il diavolo. Egli neppur lo pensa. Siete voi che avete sempre questi timori. Calmatevi e profittate molto del Ritiro. Bisogna che cominciando da questo momento mutiate tenor di vita. Non più altre riflessioni, altri ritorni su voi stessa. Questo è amor proprio e nulla più. Dischiudete piuttosto il cuore alla grazia, unitevi a Gesù e non sciupate più il tempo sì prezioso nell'indagare perché questo, perché quello? Il buon Dio vi riserba grandi grazie, come anche a colui che, nella sua bontà, Egli v'invia per dirvi quel che desidera da voi. Adorate i suoi disegni senza cercar di penetrarli. Il vostro Padre dirà non poche cose per voi nelle sue prediche, senza neppur pensarci. Gesù permetterà questo; approfittate con molta riconoscenza di codesto santo Ritiro, decisivo per voi.

Solo le azioni fatte con un grande amore, sotto lo sguardo di Dio, per compiere la sua santa volontà, avranno in Cielo ricompensa immediata, senza passare per il Purgatorio! Quale accecamento a tal riguardo nel mondo!

SETTEMBRE. - Ecco il Ritiro finito per tutta la Comunità, ma per voi non bisogna che finisca. Continuatelo tutto l'anno e sempre nel vostro cuore; anche in mezzo alle vostre più grandi occupazioni, abbiate sempre un posticino consueto, ove vi raccoglierete cuore a cuore con Gesù, ed ivi, non perdeteLo mai di vista. L'anno passato siete stata troppo distratta; al presente, non dev'essere più così. Avete promesso al buon Dio, come altresì al vostro Padre, che avreste cominciato una vita nuova; bisogna a tutti i costi mantener la parola. Ciò vi costerà, ma forse che in appresso vi costerà meno? No! Ahimè! Tutto passa sì presto e noi unitamente, senza accorgercene! Già da lungo tempo Gesù vi sta dietro. Dopo tutte le grazie ch'egli vi largisce, non Gli negherete il totale abbandono di voi stessa nelle sue mani adorabili. Se volentieri Lo lasciaste agire, come presto sareste una santa... ed una gran santa Egli vuol che diveniate.

Il vostro Padre non vi ha forse detto ancora una volta, nel suo nome, i giorni scorsi, che per voi non c'è via di mezzo? Quante persone ve lo avevano già detto, e voi siete rimasta indifferente a simili cose che avrebbero dovuto esser sacre per voi. Questa volta, mi sembra che vi abbiate prestato maggior attenzione e che siate rimasta colpita di tale parola, nuovamente ripetuta. Rifletteteci sovente, è una cosa seria. Gesù, ve l'ho già detto, attende da voi solo un piccolo sforzo ed Egli farà il resto. Siate molto generosa. Cosa non otterreste dal buon Dio, se foste com'Egli vuol vedervi. Che unione intima Egli desidera contrarre con la vostra anima! Quali gioie vuole concederle! Se sapeste! Oh! com'è buono Gesù con voi! Rievocate sovente nel vostro cuore le grazie d'elezione ch'egli vi ha fatto.

La Madre Superiora vi ha detto che per voi soprattutto ella aveva domandato il vostro Padre, di nuovo, quest'anno; voi non ci avete creduto abbastanza, ma è pur vero; ella ha seguito in questo l'ispirazione del buon Dio che ha voluto che voi lo conosceste meglio e che anch'egli vi conoscesse maggiormente. Approfittate di questa nuova grazia che non sarà l'ultima; mettete in pratica tutto quel che egli vi ha detto; voi siete libera di trattare con lui; apritegli sempre per bene il vostro animo; ch'egli vi possa leggere come in un libro. Se egli vi conoscesse come vi conosco io!

Non vi si comprende di primo acchito; occorre per questo un po' più di tempo. Tutti i pensieri che avete avuto ieri a tal riguardo sono pensieri diabolici. Il demonio vorrebbe impedire il bene; ma lo si farà ugualmente, poiché non gli darete più ascolto. Custodite ben preziosamente le grandi grazie del Ritiro; mai esse vi abbandonino. Non abbiate paura di sacrificarvi dalla mattina alla sera per far la volontà del buon Dio. Egli vi ricompenserà largamente.

- Perché ho provato una commozione sì forte all'udir le prime parole del Rev. Padre?

R... Era questo già un principio della grazia che dovevate ricevere durante questo Ritiro. V'è fra le anime una certa attrazione, di cui non ci si rende ben conto sulla terra. Il buon Dio ha fatto l'anima del vostro Padre e la vostra l'una per l'altra: di qui, quell'impressione involontaria da voi provata all'udirlo e che forse proverete ancora in avvenire. Pregate molto per il Padre che Gesù vi dona al fine d'aiutarvi ad innalzare la vostra anima fino a Lui. Egli ha bisogno di grazie più forti, più grandi che non tanti altri, per non scoraggiarsi mai. Sovente trascorre delle giornate molto laboriose, molto gravose per la natura. La sua vita è dura, penosa. Bisogna che lo aiutiate con le vostre preghiere. Fin qui lo avete fatto, ma non è ancora abbastanza. Bisogna che offriate secondo la sua intenzione il vostro lavoro, alcune delle vostre sofferenze esterne, qualche sacrificio; in una parola, unitelo a quel che fate, ed unitevi a quel ch'egli fa. Gesù ha grandi disegni su lui, come su voi; ecco perché ha permesso che vi rivolgeste a lui e che foste libera di aprirgli il vostro animo. Consideratelo come vostro padre; amatelo, siategli sottomessa come una vera figliola ed il buon Dio sarà contento. Non abbiatevela a male se vi dico tutte queste cose, invero finora le avete fatte tutte press'a poco; ma io dovevo pur dirvele e voi parimenti le direte al Rev. Padre. Capite?

Il Ritiro è stato molto gradito al buon Dio e molto profittevole alle anime. Gesù vede con piacere le anime religiose volgersi nuovamente a Lui, cercarLo come loro unico fine. Per questo le aveva chiamate al suo servizio, ma com'è facile sulla terra dimenticare anche quanto vi è di più sacro! Un buon Ritiro aiuta le anime a riprendere il loro primiero vigore: ciò ha fatto il Ritiro che avete avuto. Esso ha consolato il Cuore sì buono di Gesù.

Cosa sono i pochi istanti che abbiamo da trascorrere sulla terra paragonati alle gioie senza fine dell'eternità? Alla morte, non troverete mai d'aver fatto troppo! Siate molto generosa, non ascoltate voi stessa. Mirate sempre al fine al quale Gesù vi chiama: la santità, il puro amore... e quindi andate sempre avanti senza mai guardare indietro!

Le croci, le grandi croci, quelle che straziano il cuore sono il retaggio degli amici del buon Dio. I giorni passati vi lamentavate con Gesù dell'avervi Egli inviato non poche pene quest'anno! È vero, ma perché trovate tali croci sì pesanti? Perché non amate abbastanza! Oh! voi non avete ancor finito con le croci. Quel che avete avuto fin qui è solo il preludio di quel che vi attende. Non vi ho forse detto che soffrirete sempre quanto al corpo o quanto allo spirito e sovente quanto all'uno e quanto all'altro insieme? Non si dà santità senza sofferenze! Ma quando lascerete agire liberamente la grazia in voi, quando Gesù possederà la vostra volontà e Lo lascerete Padrone assoluto, le croci, per quanto gravose siano, non peseranno più. L'amore assorbirà tutto. D'ora in poi soffrirete e soffrirete molto, poiché non in un istante l'anima arriva a svincolarsi da ogni cosa così da non agire più che per il puro amore. Gesù vede con compiacenza i vostri sforzi. Oh! se Lo si conoscesse meglio sulla terra! Al contrario, Lo si dimentica! Voi, almeno, amateLo! RisarciteLo! I vostri sforzi vadano sempre crescendo, al fine di farGli piacere. Lavorate senza sosta per giungere presto (ad essere) quale Egli vuol vedervi!

16 SETTEMBRE. - In questi giorni siete un po più soddisfatta di voi stessa e Gesù anche, perché vi sforzate di farGli piacere e d'unirvi a Lui maggiormente. Ma non crediate d'essere arrivata; questo è appena l'inizio dell'unione ch'egli vuol contrarre con la vostra anima. Oh! come poco si comprende sulla terra, non è vero?, qual distacco Gesù esige da un'anima ch'egli vuole tutta sua! Si crede di amare, ci s'immagina d'esser senz'altro una Santa per il fatto che si sente in sé, così sembra, un po' più d'amore sensibile che d'ordinario, ma tutte queste sensibilità naturali non sono nulla. Bisogna che l'anima si elevi, si distacchi a poco a poco da tutto ciò che la circonda e soprattutto da se stessa, dal suo amor proprio, dalle sue passioni, al fine d'arrivare all'unione divina, e Gesù solo sa tutto quel che costi alla natura giunger là! Bisogna aver fatto più di un sacrificio, bisogna che il cuore sia frantumato per espellerne ogni amore umano; questo è difficile! Quanto poche sono le anime che comprendono tali cose! Voi che le comprendete un po' per una grande misericordia di Gesù, voi ch'Egli ama tanto, incamminatevi coraggiosamente su questa via di abnegazione e di morte a voi stessa. Considerate sovente tutte le tenerezze ch'Egli ha avuto per voi, come sia andato a cercarvi lontano, come abbia appianato tutte le difficoltà incontrate sul vostro cammino. Egli ha fatto più per voi che non per alcun altro! Ogni giorno vi colma delle sue grazie d'elezione. Considerate inoltre come ha agito nei vostri riguardi in questi ultimi giorni; parimenti, Egli attende da voi una grande generosità, più che da tante altre, cui non ha concesso tanti favori, e da cui non richiede una sì grande perfezione. Egli attende anche una dedizione a tutta prova, e soprattutto molto amore. Bisogna che la vostra anima, il vostro cuore si perdano in Lui, che operiate unicamente per farGli piacere. Bisogna che vi eleviate al di sopra della terra e di tutto ciò che vi circonda per inabissarvi nella sua santa volontà. Dovete giungere a non perderLo mai di vista, neppure un minuto. Non crediate per questo d'esser presa al punto da non poter adempiere i vostri obblighi! No, (anzi) vedrete a poco a poco che è tutto il contrario e che l'anima più unita a Gesù sarà anche la più esatta nell'adempimento di tutti i suoi doveri; invero Colui che ella ama agisce per lei; Egli non è più, per così dire, che uno con lei. Pensate se è ben diretta e aiutata in quel che deve fare! Qual bene può fare attorno a sé un'anima interiore; non v'è che lei che ne faccia; tutto quel che è fatto altrimenti è inutile.

L'anima unita a Gesù ha ella sola diritto sul suo Cuore, ne è la padrona, Egli non le nega nulla. Avrei tante cose da dirvi a tal riguardo, ma voi non mi comprendereste. Bisogna attendere i momenti voluti da Dio. Se volete, non tarderanno a giungere. Gesù ha grande desiderio d'unirsi totalmente a voi, più che non possiate ancor comprenderlo in questo momento. Siate molto vigilante su voi stessa; è cosa sì buona amare Gesù; è sì consolante passare immediatamente, senza transizione, dall'unione intima della terra all'unione ancor più intima del Cielo. Riflettete su tutto ciò che vi dico. Una sola delle vostre azioni offerte per mio sollievo, con purità d'intenzione, quando siete molto unita a Gesù, mi consola più di molte preghiere vocali. Più presto vi perfezionerete, più presto parimenti avverrà la mia liberazione.

È vero che la Madre Superiora ha molto sofferto in questi ultimi giorni, ma un giorno di grandi sofferenze, simili a quelle che ella prova talvolta, è di maggior profitto per la sua anima e per tutta la Comunità che dieci giorni e più di buona salute, nei quali possa agire e far tutto quel che dipende dai doveri della sua carica.

29 SETTEMBRE. - Sì, conoscevo tutte le pene del vostro Padre; ecco perché, alla vostra domanda se si fosse un po' riavuto dopo le sofferenze patite, rispondevo di no, senza aggiungere altro particolare, perché non volevo farvi stare in apprensione. Sareste rimasta inquieta, sapendolo talmente sofferente, e poiché pensate a lui dinanzi al buon Dio, anche più del solito, senza dubbio per un'ispirazione particolare, ho creduto esser meglio che egli stesso vi facesse conoscere tutti gli strazi da lui provati. Gesù gliene terrà conto; le anime che tanto rimpiange si trovano in questo momento in Purgatorio, ma per poco tempo, soprattutto il sacerdote che il buon Dio voleva ricompensare e i due giovani che voleva preservare togliendoli da questo mondo, in cui quanto vi ha di migliore può divenir cattivo. Ditegli che si consoli al pensiero che Gesù lo ama molto e gli riserba, a preferenza di tanti altri, un posto tutto speciale nel suo Cuore. Lì egli deve andare in ispirito a riposarsi e a ritemprar l'animo per continuare quel che ha intrapreso per il suo divin Signore.

2 OTTOBRE. - Dite più volte al giorno: "O mio Dio, compite su di me i vostri disegni e concedetemi di non frapporvi alcun ostacolo con la mia condotta. Gesù mio, voglio quel che Voi volete, perché Voi lo volete, come lo volete e tanto quanto lo volete!".

DOMENICA 3 ottobre. - Oh, se vi fosse dato comprendere come Gesù è trattato con indifferenza e disprezzo sulla terra, non solo dal comune della gente, com'è insultato, schernito, messo in ridicolo, anche da coloro che dovrebbero amarlo! Così l'indifferenza si trova nelle Comunità, fra i Religiosi e le Religiose, suo popolo eletto; là ov'Egli dovrebbe essere trattato da Amico, da Padre, da Sposo, a momenti non Lo vi si considera più che come un estraneo. La si trova anche, codesta indifferenza, fra il clero. Al presente, più che mai, Gesù è trattato dai Sacerdoti da pari a pari. Essi che dovrebbero tremare, pensando all'augusta missione loro affidata, il più sovente l'adempiono con freddezza, con tedio! Quanti ve ne sono che posseggano lo spirito interiore? Il loro numero è piccolo. Qui, in Purgatorio, i sacerdoti che espiano la loro indifferenza e la lor vita senza amore sono numerosi. Le loro colpevoli negligenze devono essere espiate mediante il fuoco e le torture d'ogni genere. Giudicate da tutto questo se il buon Dio, sì buono, sì amabile per le sue creature, ne trovi che Lo amino e Lo risarciscano. Ahimè! quanto poche ve ne sono! Ecco la grande sofferenza del Cuore di Gesù: l'ingratitudine tra i suoi; eppure il suo Sacro Cuore è tutto pieno, tutto traboccante d'amore ed Egli non cerca che riversarlo. Gesù vorrebbe trovar delle anime morte a se stesse; verserebbe in loro il suo amore a torrenti, più che non l'abbia ancor fatto per alcun altro fin qui. Oh! quanto poco son dunque, compresi sulla terra Gesù, la sua misericordia, il suo amore! Si cerca di conoscere, d'approfondir tutto, eccetto quel che fa la vera felicità! Che tristezza!

Non dovete mai disgustarvi, né esteriormente né interiormente. Fate il possibile per evitare qualsiasi contrarietà. Se, ciò nonostante, avviene che, per sgarbatezza o per malizia, suppongo, non si faccia quanto si dovrebbe, ebbene, restate calma; una volta commesso il fallo, dal momento che non c'è rimedio, a che pro raccapricciarsene? Sarebbero quasi due falli in luogo di uno.

14 OTTOBRE. - Durante il mio ringraziamento.

La più piccola infedeltà da parte vostra, la più piccola dimenticanza, la minima indifferenza per Gesù, è molto sentita da Lui, e causa maggior dolore al suo Cuore sì buono, sì amante, che non un'ingiuria da parte di un nemico. Vigilate dunque con grande diligenza su voi stessa; non perdonatevi nulla. Possa Gesù venire a riposarsi con gioia nel vostro cuore, affinché Lo risarciate di tutte le amarezze, che il mondo Gli dà. Agite con Lui come col migliore dei padri, col più affettuoso degli sposi. ConsolateLo, riparate col vostro amore, con le vostre tenerezze, le ingiurie che riceve ogni giorno. Dovete far vostri gl'interessi della sua gloria di gran cuore. Dimenticate voi stessa dinanzi a Lui e siate certa, che così facendo, i vostri propri interessi diverranno i suoi ed Egli farà per voi più che se ve ne occupaste voi stessa.

16 OTTOBRE. - Una persona ha un bel fare intorno alle anime che le sono affidate, riprenderle, cercar d'infondere in loro un po' più di pietà: non vi riuscirà che proporzionatamente alla sua interiorità. Solo il di più della sua pietà riverserà nei loro cuori; nel caso contrario, se ella non è quale dovrebbe essere, se non è unita con Gesù, le sue parole giungeranno agli orecchi, ma non al cuore, i suoi sforzi non saranno benedetti. Considerate se è cosa buona l'essere uniti a Gesù...

Si, non è vero?... Ed è in questo solamente la vera felicità della terra.

NOVEMBRE 1880. - Quando avete da riprendere una persona che ha mancato leggermente od anche gravemente, fatelo con molta dolcezza, con fermezza talvolta, quando la mancanza lo esige, ma con poche parole e mai per passione, perché il rimprovero fatto in tal modo nuoce all'anima di colei che lo fa e di colei che lo riceve. Nel riprendere una giovinetta evitate soprattutto, per esempio, di rinfacciarle le mancanze passate. È questo un difetto abbastanza comune e che dispiace al buon Dio. Coloro che agiscono in tal modo commettono una colpa. Chi ha detto loro che quanto essi rimproverano non sia già perdonato? Per qual motivo ritornarci su? Il buon Dio non ha punto dato loro simile esempio. Ci si deve continuamente umiliare delle proprie colpe e ricordarle incessantemente dinanzi a Nostro Signore, nell'amarezza del proprio cuore, ma non bisogna mai ritornare sul passato di nessuno.

Un'anima cristiana e, a più forte ragione, un'anima religiosa, se vuol far piacere a Nostro Signore, agirà riguardo al prossimo come desidera che Gesù agisca nei suoi riguardi. Ritenete bene questo e, all'occasione, mettetelo fedelmente in pratica.

Non lasciatevi mai prendere eccessivamente né dai doveri né dalle cose e dalle sollecitudini della vita, sì che la vostra anima vi perda quella libertà che le impedirebbe di unirsi ad ogni istante a Gesù, e di poter conoscere ed adempiere sempre la sua santa volontà. Se soffrite, accettate la sofferenza con rassegnazione perché è permessa da Gesù, il quale, dal male che lascia fare, sa trarre il più gran bene. Andate con tutta semplicità à piè del tabernacolo ed ivi, confidate al vostro Gesù quel che vi pesa sul cuore, quel che a volte vi sembra molto gravoso a portarsi: il suo Cuore alleggerirà tutto. Al contrario, se gioite di quella gioia soprattutto che si prova a rari intervalli nel servizio del buon Dio, accettatela con umiltà e riconoscenza, e pensate che la terra non è il soggiorno del riposo, ma un luogo di esilio, di fatica e di sofferenze d'ogni genere!

Lasciate che tutto passi intorno a voi, senza che ne scapiti la vostra tranquillità. Nulla vi arresti. La vostra sola gioia, l'unico vostro riposo deve trovarsi in Gesù; operate per Lui solo, il suo amore vi dia coraggio; mai potrete far troppo per un Dio sì amabile! Più vi distaccherete da tutto ciò che vi circonda, più Gesù vi colmerà delle sue grazie d'elezione, delle sue carezze divine. Sovente proverete una grande indifferenza per cose che, un tempo, vi avrebbero impressionato; anche questa è una misericordia di Colui che vi ama e che desidera vedervi in quel distacco ch'Egli attende dalle anime che vuole esclusivamente sue. Gesù permette che codeste anime privilegiate provino un certo qual disgusto per tutto ciò che non è Lui. Egli fa loro trovar spiacevole quanto non riguarda Lui direttamente, perché vuole con questo farle giungere a vuotare il loro cuore da tutto l'umano che vi si trova al fine di colmarlo delle sue grazie e di farvi traboccare il suo amore.

NOVEMBRE. - I giorni di Comunione, in cui si celebra una prima Messa, potreste far colazione un po prima delle otto. Non vi occorrono più di tre minuti. Vi dico questo perché il buon Dio vorrebbe che prolungaste il ringraziamento il più possibile. Facendo così, avrete un quarto d'ora di più. Il primo quarto d'ora sarà per voi come di solito. Quante cose avete da dire a Gesù, non è vero? Il secondo quarto d'ora sarà per Lui. Potreste ancora continuare così anche durante le Ore Minori e una gran parte della Santa Messa. Chiedetene il permesso alla Madre Superiora. Vedete quante grazie!

Per uno speciale favore di Gesù, le Sacre Specie rimangono a lungo in voi dopo la santa Comunione; profittate, dunque, con riconoscenza di quei felici istanti, in cui, cuore a cuore con Colui che i Cieli non riescono a contenere, tutto potete ottenere. Quale amore d'un Dio per la sua povera creatura d'abbassarsi fino ad intrattenersi con essa, come un amico con l'amico! Allora si deve adorare, ringraziare, chiedere e riparare in modo particolare per tutte le ingiurie che Gesù riceve dal mondo in questi tristi tempi! È tanto offeso il buon Gesù! Oh! amatelo molto! Voi sapete ch'Egli vi ama: ne avete delle prove!

Essendo ancora sulla terra, non potete comprendere quel che il buon Dio esige da un'anima che espia le sue colpe nel Purgatorio. Voi credete che molte preghiere, d'altronde ben fatte, metteranno un'anima quasi subito in possesso della felicità eterna! Non è così. Chi può scrutare i giudizi del buon Dio? Chi può comprendere la purezza ch'Egli esige da un'anima, prima di ammetterla alla partecipazione della sua felicità eterna? Oh, se si sapesse, se si riflettesse a tutto questo mentre si sta sulla terra, quale vita si condurrebbe! Esaminate seriamente quanti peccati veniali commette al giorno una persona negligente, poco sollecita della sua salvezza, tutta dedita alle cose della terra... Quanti minuti essa consacra al buon Dio? Vi pensa almeno con attenta considerazione? Ebbene, ecco 365 giorni simili in un anno... e, se molti anni si rassomigliano, tale persona muore con l'anima gravata di una moltitudine di peccati veniali non rimessi, perché essa non ne ha fatto caso. Appena appena rimane nell'anima così oppressa un piccolo barlume d'amore, quando viene a render conto della sua vita a Colui che gliela richiede. Ecco quelle vite pressoché nulle, che bisogna ricominciare nell'espiazione, vite senza amor di Dio, senza purità d'intenzione. L'anima, che deve vivere di Dio, non ha vissuto per Lui; bisogna, dunque, che ricominci la sua vita e questo tra sofferenze inaudite! Sulla terra essa non ha approfittato della misericordia divina. Era schiava del suo corpo; una volta nel luogo di purificazione, deve soddisfare fino all'ultimo centesimo e riacquistare il suo primiero splendore; questo, quanto alle anime indifferenti per la loro salvezza, ma quanto alle anime ancor più colpevoli, è tutt'altra cosa. Amate tanto il buon Dio da non essere obbligata a venir qui ad acquistare il suo amore mediante la sofferenza senza meriti. Le sofferenze della terra, le pene sono meritorie, non lasciatevele sfuggire: soprattutto amate! L'amore cancella molti peccati e li fa anche evitare perché non si vuole recar dispiacere a Colui che si ama; per questo l'anima che ama veramente Gesù sta continuamente in guardia ed evita tutto ciò che potrebbe offendere i suoi sguardi divini.

Molte anime del Purgatorio fanno assegnamento su di voi per essere liberate dal luogo delle loro sofferenze. Pregate con tutto il cuore per esse.

Fonte: http://www.preghiereagesuemaria.it