Il Purgatorio

Capitolo 2-33: Mezzi di schivare il Purgatorio: grande divozione alla SS. Vergine.

Un servo di Dio riassumeva detti mezzi e li riduceva a due, dicendo che noi purifichiamo le nostre anime coll'acqua e col fuoco: voleva dire, coll'acqua delle lagrime e della penitenza, col fuoco della carità e delle buone opere. - Tutto infatti si può ridurre a questi due esercizi. Ma siccome più che la teoria dobbiamo cercare la pratica, seguiamo il metodo indicato, e con esito praticato, dai santi e dai ferventi cristiani.

Anzi tutto per ottenere una grande purità di anima e conseguentemente per non aver molto a temere il Purgatorio, bisogna avere una grande divozione alla Santissima Vergine Maria. Del resto ella stessa vuole che i suoi divoti non s'inquietino in questa parte, che non si diano in preda ad eccessivi timori, come si degnò dichiararlo al suo servo Girolamo Carvalho, con queste parole. Rassicurati, figlio mio: io sono la Madre di misericordia per i miei cari figli del Purgatorio, come per quelli che vivono sulla terra.

Nelle Rivelazioni di Santa Brigida leggiamo qualche cosa di somigliante: Io sono, disse a quella santa la Vergine, la madre di tutti quelli che sono nel luogo dell'espiazione: le mie preghiere addolciscono i castighi che pei loro falli loro sono dati.

Quelli che santamente portano lo scapolare, hanno uno speciale diritto alla protezione di Maria. La divozione del Santo Scapolare consiste, non in una maniera di pregare come il santo Rosario, ma nella pia pratica di portare una specie di vestito, che è come la livrea della Regina dei cieli.

Lo Scapolare di Nostra Signora del Monte Carmelo, di cui qui parliamo, per la sua origine risale al secolo XII, e fu dapprima predicato dal beato Simone Stock, quinto generale dell'Ordine dei Carmelitani, nato nella contea di Kent in Inghilterra, nell'anno 1180. Egli, dopo aver passato sedici anni nella solitudine di una foresta, supplicò la Vergine SS. di fargli conoscere ciò che potrebbe fare di più gradito a lei ed al divin suo Figlio, e la Regina dei cieli gli disse di entrare nell'Ordine del Carmelo, particolarmente consacrato al suo culto. Obbedì Simone, e divenne un religioso esemplare, l'ornamento dell'Ordine dei Carmelitani, di cui venne eletto superiore generale nel 1245.

Un giorno, era il 16 maggio 1251, gli apparve la S. Vergine, circondata da una moltitudine di spiriti celesti, e col volto tutto raggiante di gioia. Essa gli presentò uno scapolare di color bruno, dicendo: «Ricevi, mio caro figlio, questo scapolare del tuo Ordine: è il segno della mia Confraternita ed il marchio del privilegio che ottenni per te e per i confratelli del Carmelo. Chiunque morrà, divotamente rivestito di questo abito, sarà preservato dal fuoco eterno. È un segno di salute, una salvaguardia nei pericoli, il pegno d'una pace e d'una speciale protezione alla fine dei secoli».

Dappertutto pubblicò il santo vegliardo la grazia ottenuta, mostrando lo scapolare, guarendo gli infermi ed operando altri miracoli, come prova della meravigliosa sua visione. Tosto Edoardo I, re d'Inghilterra, S. Luigi IX, re di Francia, e dietro il loro esempio quasi tutti i Sovrani d'Europa, insieme ad un gran numero dei loro sudditi, presero il santo abito. Fu allora che cominciò la celebre Confraternita dello Scapolare, che ben presto fu canonicamente confermata dalla Santa Sede.

Non contenta d'aver concesso questo primo privilegio, Maria fece un'altra promessa a vantaggio degli associati dello Scapolare, assicurandoli di una pronta liberazione dalle pene del Purgatorio. Circa cinquant'anni dopo la morte del B. Simone, l'illustre pontefice Giovanni XXII, facendo orazione di buon mattino, vide comparire la Madre di Dio, circondata di luce e coll'abito del Carmelo. Tra le altre cose, gli disse: «Se fra i religiosi od i confratelli del Carmelo vi sono di quelli che per le loro colpe sono condotti in Purgatorio, io come una tenera madre, scenderò in mezzo ad essi, il sabato dopo la loro morte, e li condurrò sulla santa montagna della vita eterna». È in questi termini che il Pontefice fa parlare Maria, nella celebre Bolla del 3 marzo 1322, comunemente chiamata Bolla sabbatina. La chiude con queste parole: «Accetto dunque questa santa indulgenza, la ratifico e la confermo sulla terra, come Gesù Cristo l'ha graziosamente concessa in Cielo, per i meriti della Santissima Vergine». - In seguito questo privilegio è stato confermato da un gran numero di bolle e decreti dei Sommi Pontefici.

Tale è la divozione del santo Scapolare. È sanzionata dalla pratica delle anime pie in tutta la cristianità, dal testimonio di venti due papi, dagli scritti di un numero incalcolabile di dotti autori, e da miracoli moltiplicatisi da seicento anni; di maniera che, dice l'illustre Benedetto XIV, «colui il quale osasse porre in dubbio la solidità della divozione allo Scapolare, o negare i privilegi, sarebbe un orgoglioso sprezzatore della religione».

Fonte: www.preghiereagesuemaria.it