Articoli
Venuti dall'Aldilà
Venuti dall'aldilà: Un bene acquistato male
Si presentò un giorno a Maria Simma un certo signore che in tono sdegnoso le disse ...
Venuti dall'aldilà: Un personaggio importante e un ufficiale
Nella biografia della signorina Edvige Carboni, morta a Roma in concetto di santità nel 1952, a settantadue anni, si legge ...
Venuti dall'aldilà: «È per causa tua...»
«Nella casa provinciale dei Preti della Missione, in Napoli (via dei Vergini, 51), si conserva, visibile al pubblico, un quadro rappresentante Gesù crocifisso in carta incollata su tela, incorniciata da un piccolo telaio di legno. Lo straordinario sta nel fatto che porta nella parte inferiore le impronte di due mani incise a fuoco. Quale l'origine di quelle impronte?
Venuti dall'aldilà: «Vi aspetto in cielo»
Mentre san Paolo della Croce moriva (1775), la sua penitente, Rosa Calabresi pregava a Cerveteri, ritirata nella sua camera. Era tutta assorta in preghiera, quando all'improvviso vide la camera rischiarata da una luce straordinaria in mezzo alla quale stava un uomo sollevato in aria, vestito con abiti sacerdotali e così risplendente che non si poteva fissare. La chiamò tre volte: Rosa..., ma la giovane, temendo che si trattasse di qualche illusione diabolica, non rispose. Allora la persona che vedeva in mezzo alla luce disse espressamente: «Io sono il padre Paolo; sono venuto a portarti la nuova che sono morto poco fa e adesso vado in cielo a godere Iddio..., a rivederci in Paradiso».
Venuti dall'aldilà: «Coraggio...! Ritornerò»
La sera del 3 luglio 1930, Rodolfo Nenna, diciassettenne, da San Vito Chietino, usciva a passeggio con due compagni. A un certo punto s'incontrò con un giovane di circa vent'anni, suo compagno, col quale da parecchio tempo non era in buone relazioni. Cominciarono ad altercare, e dalle parole passarono ai fatti. Il giovanotto si slanciò su Rodolfo, prendendolo fortemente per la gola quasi per soffocarlo.
Venuti dall'aldilà: «Se non avessi creduto...»
In una famiglia di mia conoscenza, una cara e amorosa bimba ebbe la sventura di perdere la mamma in età troppo tenera perché le sembianze di lei rimanessero impresse nella sua memoria. La piccola si ammalò gravemente.
Venuti dall'aldilà: La defunta che scese in coro
Presso la casa generalizia delle Suore Ministre degli infermi, in Lucca, si conserva un documento che narra le apparizioni di una religiosa defunta alla consorella Virginia Stefanini. Lo riassumo e in parte lo riproduco alla lettera: Una delle nostre consorelle era da parecchi giorni a letto per una indisposizione, quando la sera del 5 maggio 1889, circa le ore dieci, vide entrare nella sua cella una suora di bassa statura. Credendo che fosse la superiora, le disse: - Come va che è sempre alzata a quest'ora? La creduta superiora non rispose, e con mossa rapida si avvicinò al letto, le si gettò al collo e le si strinse così fortemente che la poverina si sentiva soffocare. La sconosciuta, smessa finalmente la stretta, si scostò, rimase per un po' a guardare la malata, poi disparve, senza dire una parola.
Venuti dall'aldilà: dialoghi con i defunti (Eugenia von der Leyen)
La principessa tedesca Eugenia von der Leyen (morta nel 1929) lasciò un Diario in cui narra le visioni e i dialoghi da lei avuti con anime purganti apparsele in un periodo di circa otto anni (1921-1929). Scrisse per consiglio del suo direttore spirituale. Donna sempre sana e di carattere allegro, «non si poteva assolutamente parlare di isterismo» a suo riguardo; nubile, profondamente religiosa, ma per nulla bigotta. Riporto alcuni fatti di quel Diario, tralasciando particolari di secondaria importanza.
Venuti dall'aldilà: Don Teodosio Galotta
Don Teodosio Galotta, salesiano di Napoli, era ammalato così gravemente che i suoi parenti gli avevano preparato il loculo al cimitero con l'iscrizione già fatta.
Venuti dall'aldilà: «Guardate Emilia... Come risplende!»
Nelle vite dei santi e in biografie di cristiani ferventi si leggono fatti simili.
Venuti dall'aldilà: «Esiste tutto!...»
«Il 29 luglio 1987, noi tre sorelle [suore] andammo a visitare la nostra sorella Claudia, residente a Paoloni-Piccoli, comune di Santa Paolina (Avellino). Il giorno seguente rendemmo visita alla vedova, più che ottantenne, di Albino Gnerre, e ai suoi figli. Uno di questi, fermandosi col nostro fratello Padre Beniamino, gli raccontò un sogno molto importante [...]. Questo giovane non credeva all'aldilà (cioè alle verità dei Novissimi: Giudizio, Inferno, Paradiso).
Venuti dall’aldilà: Maria Santissima a Fatima
Il 13 maggio 1917 la Vergine Santissima appare a due ragazzine, Lucia di 11 anni e Giacinta di 7, e a un ragazzetto di 9 anni, Francesco, tre pastorelli semplici e buoni che recitavano sempre le preghiere. Verso mezzogiorno, interrompendo i loro innocenti trastulli, i fanciulli recitarono come al solito il santo rosario. Dopo ritornarono ai loro giochi.