Il Purgatorio

Capitolo 2-4: Consolazioni delle anime.

04/03/2017    1858     Il dogma del Purgatorio    Angeli  Angelo Custode  Beata Emilia Bicchieri 
Oltre le consolazioni che le anime ricevono dalla Santa Vergine, sono ancora aiutate e consolate dai santi Angeli, sopratutto dai loro angeli custodi. Insegnano i Dottori che la missione tutelare dell'angelo custode non termina che all'entrata. del suo protetto in Paradiso. Se, al momento della morte, un'anima in istato di grazia non è ancora degna di vedere la faccia di Dio, l'angelo custode la conduce al luogo delle espiazioni e con lei sta, per procurarle tutti i soccorsi e tutte le consolazioni che stanno in suo potere.

«È, dice il Padre Rossignoli, un'opinione assai comune fra i santi Dottori, che il Signore, il quale un giorno invierà i suoi angeli per riunire tutti i suoi eletti, di quando in quando li invia al Purgatorio, a visitare e consolare le anime sofferenti. Per queste senza dubbio non avvi più preziosa mitigazione il vedere gli abitanti della celeste Gerusalemme, con cui un giorno divideranno la eterna felicità. Le Rivelazioni di S. Brigida sono piene di fatti con simili, ed un gran numero ne offrono le Vite di parecchi altri santi».

Nella Vita del servo di Dio Pietro de Basco troviamo un fatto che mostra come i santi Angeli, anche mentre vegliano sulla terra alla nostra custodia, s'interessano pel sollievo delle anime del Purgatorio.

Pietro de Basco, fratello coadiutore della Compagnia di Gesù, che il suo biografo chiama Alfonso Rodrigues del Malabar, morì in odore di santità a Cochin, il 10 marzo 1645. Era nato in Portogallo dall'illustre famiglia di Machado.

Pietro de Basco aveva una gran divozione per le anime purganti, mirabilmente incoraggiata e secondata dal suo angelo custode. Ad onta delle molte sue fatiche, ogni giorno recitava il santo Rosario pei defunti. Un giorno, per dimenticanza, s'era posto a letto senza recitarlo: ma appena addormentato, fu svegliato dall'angelo custode: «Figlio mio, gli disse quel celeste spirito, le anime del Purgatorio aspettano l'ordinario obolo della vostra carità». Pietro si alzò subito per compiere quel pio dovere.

Se i santi Angeli per tal modo s'interessano per le anime del purgatorio in generale, facilmente si comprende che uno zelo tutto particolare avranno per quelle dei loro protetti. Nel convento di cui a Vercelli era priora la beata Emilia, religiosa domenicana, era un punto della regola il non bere fuor di pasto senza una espressa autorizzazione della superiora. Questa autorizzazione, la Beata costumava non concederla; essa animava le sue consorelle a far volentieri questo piccolo sacrifizio in memoria della sete ardente del Salvatore per la loro salute provata sulla croce. E per incoraggiarle, le consigliava di dare alcune gocce di quest'acqua al loro angelo custode, perché loro le riservasse nell'altra vita onde calmare gli ardori del Purgatorio. Il fatto seguente mostrò quanto quella pia pratica fosse gradita a Dio.

Una suora, per nome Cecilia Avogadro, venne un giorno a chiederle il permesso di rinfrescarsi, soffrendo una sete ardente. «Figlia mia, le disse la priora, fate questo legger sacrificio per amor di Dio ed in vista del Purgatorio. - Madre, non è tanto leggero questo sacrifizio: io muoio di sete», rispose la buona suora. Tuttavia, sebbene un po' afflitta, obbedì al consiglio della superiora. Quell'atto al tempo stesso di obbedienza e di mortificazione fu prezioso agli occhi di Dio e ben ne fu ricompensata suora Cecilia. - Moriva alcune settimane dopo, ed al termine di tre giorni, tutta raggiante di gloria comparve alla Madre Emilia: «O Madre mia, le disse, quanto vi sono riconoscente! Ero condannata ad un lungo purgatorio per aver troppo amata la mia famiglia ed ecco che al termine di tre giorni vidi venire nella mia prigione l'angelo custode, che teneva in mano un bicchiere d'acqua, di cui mi avete fatto fare il sacrifizio al divino Sposo: egli ha sparso quell'acqua sulle fiamme che mi divoravano, e tosto si spensero, ed io fui liberata. Spicco il volo al Cielo, ove non vi dimenticherà la mia riconoscenza».

È in tal modo che gli Angeli di Dio aiutano e consolano le anime del Purgatorio.

Qui si potrebbe domandare se i santi ed i beati già coronati nel Cielo possano soccorrerle. - È certo, dice il Padre Rossignoli, e tale è l'insegnamento dei maestri di teologia sant'Agostino e san Tommaso. I Santi sono in questa parte potentissimi per via di supplicazione, o, come si dice, per via d'impetrazione, ma non di soddisfazione. In altri termini, i Santi del Cielo possono pregare per le anime del Purgatorio ed ottenere cosi dalla divina Misericordia la diminuzione della loro pena: ma non possono per esse soddisfare, cioè pagare i loro debiti alla divina giustizia: è questo un privilegio da Dio riservato alla sua Chiesa militante.

Fonte: www.preghiereagesuemaria.it