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Chi è venuto dall’aldilà? Padre Chiettini
Il mattino di giovedì, 2 aprile 1985, moriva a Roma, nel
Convento dei Frati Minori in Via Merulana, Padre Emanuele Chiettini,
Frate di santa vita.
Alle 10 di quel giorno egli è atteso
invano al suo confessionale. Viene ricercato, non si trova. Si
telefona al Monastero delle Clarisse di Via in Selci, dove da 38 anni
era solito celebrare la S. Messa di buon mattino. Si risponde che
anche quel giorno il Padre Emanuele aveva già celebrato il
Sacrificio Eucaristico e poi era andato via.
Dopo diligente
ricerca, Padre Chiettini viene trovato morto in un recondito angolo
di un corridoietto pochissimo frequentato, chiamato «delle
botteghe oscure».
L’indomani va a celebrare la S.
Messa, al posto del defunto, il Padre Alessio Benigar che trova le
Suore addolorate per l’improvvisa scomparsa di P.
Chiettini.
Dopo la celebrazione della Messa, Suor Celina,
Abbadessa del Monastero, riferisce al Padre Alessio che circa le 9.15
del giorno precedente, mentre si trovava nel la sua cella, fu colpita
come da un lampo improvviso, quasi un flash fotografico, accompagnato
da un lieve scatto. Alla sua richiesta del significato di quel segno,
Padre Alessio disse a lei e alle Suore: «Non piangete, non
siate tristi! Padre Emanuele è vivo, è felice! L’ho
visto io tutto luminoso con questi miei occhi, così come ora
vedo voi. Non ho mai visto nulla di simile in vita mia! Mi ha detto:
“Sono felice!” ». Padre Emanuele Chiettini era già
in Paradiso.
(Dall’Osservatore Romano del 4 maggio 1985).