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Chi è venuto dall’aldilà?: P. Giuseppe Cottolengo
Nell’anno 1863 fu ricoverata all’ospedale del
Cottolengo la sessantenne israelita Sara Pescarolo. Un Sacerdote la
visitò più volte e fece pregare il Servo di Dio P.
Giuseppe Cottolengo (+ 1842) affinché avesse la grazia del
Battesimo. Di questo Sacramento egli parlava vagamente all’inferma.
Ella rispondeva: Adesso no. - Vedendola in pericolo di morte «mi
feci a parlare schiettamente e apertamente sulla necessità del
Battesimo per salvarsi — racconta il teste Don Domenico Bosso —
e da una parola che proferì mi parve che fosse disposta a
riceverlo, per cui mi accinsi ad amministrarglielo; ma essa si alzò
dal capezzale furibonda, respingendomi con le mani e dimostrando nel
modo più energico la sua volontà contraria. Le feci
notare che se io mi ero accinto ad amministrarle il Battesimo, fu
perché credevo che fosse disposta a riceverlo, ma vedendo che
la cosa non era così, le disse che stesse pure tranquilla che
io non glielo amministravo, poiché la religione stessa ci
vieta di conferire il Battesimo a chi non lo vuole ricevere, e che
mai io avrei usato violenza». Don Bosso si ritirò a
pregare. «Dissi con confidenza queste precise parole: “Padre
Cottolengo, se siete in Cielo, come lo credo fermamente, e se il
processo canonico che deve iniziarsi di qui a qualche giorno è
di gloria di Dio, e dovrà quindi avere un buon esito, datemi
un segno. Il segno che vi domando è la conversione di quella
israelita, ma fate in modo che non sia più io a presentarmi a
lei per persuaderla a farsi battezzare, ma lei stessa mi faccia
chiamare e mi preghi a volerla battezzare!”. Con mio stupore
l’inferma non solo non morì in quella notte, ma ebbe un
piccolo miglioramento...». L’indomani (sabato) il
medesimo Sacerdote fu avvisato che la Pescarolo per ben tre volte
l’aveva chiamato, che voleva parlar e che voleva essere
battezzata quella sera stessa. L'ammalata manifestava a Don Bosso che
desiderava sinceramente di essere battezzata, il Sacerdote volle che
dichiarasse questa sua volontà davanti a due testimoni.
Accondiscese e così fu fatto. La domenica successiva, dopo
nuova interrogazione alla presenza di tre altri testimoni, fu
battezzata, dimostrandosi tutta contenta. Otto giorni dopo, davanti
al rabbino, dichiarava fermamente: «Sì, sono io che ho
voluto farmi cristiana e nessuno mi ha costretta».
(Dal
processo per la beatificazione e canonizzazione di Giuseppe B.
Cottolengo).